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martedì 27 marzo 2018

Anima e Spirito.



"Lo spirito è forte ma la carne è debole."

Cosa intende dire Gesù per spirito e per carne?

La carne è la natura umana, le sue passioni, le sue aspettative, la sua vita terrena
lo spirito è in riferimento all'anima, ma perché dice che lo spirito è forte?
Torniamo alla genesi, quando Dio da vita alla creta plasmata e mediante il suo soffio, cioè il suo spirito trasforma quella creata in carne, quindi Gesù si riferisce a quello spirito e lo definisce forte, perché è lo Spirito che uscì dalla bocca del Padre Celeste e che venne infuso nel corpo di Adamo e in tutti gli esseri umani, per cui l'anima che ogni essere umano possiede è in realtà lo stesso spirito che Dio infuse nei progenitori, per cui esso è forte, perché Dio è forte, per cui lo Spirito di Dio che si trova nel corpo di qualsiasi essere umano, è sempre pronto, e sempre forte; mentre la carne è debole e sempre pronta a cadere nel peccato. Questo ci fa capire che satana quando tentò Adamo ed Eva, agì non nel loro spirito che è di Dio, ma nella loro carne, nel loro sangue, nei loro pensieri e desideri, facendo in modo che i progenitori fossero ribelli allo spirito di Dio, e per loro volontà Dio venne fatto tacere e posto nel silenzio, per cui esaltarono la carne e il peccato.

Questa frase ci fa capire come Dio può facilmente conoscere tutto di noi, dato che in noi abbiamo il suo Santo Spirito, ed esso se viene assecondato assumerà la sua piena forza, invece se l'uomo asseconderà la carne esalterà tutte le pulsioni, passioni e sarà pronto per compiere qualsiasi genere di peccato. Quindi reprimendo l'uno o l'altro si esalta l'uno o l'altro, per cui si è santi o  demoni. 
Ecco perché Gesù disse agli apostoli di vigilare perché la carne è debole, mentre lo spirito è forte e sempre pronto.

I pratica l'anima che noi tutti crediamo essere, si, un Dono di Dio, ma distaccata da Lui, è sbagliato, l'anima è invece parte di Dio stesso, anzi l'anima è governata dal suo Santo Spirito, quindi l'azione del peccare, agisce sull'anima o spirito e la reprime.

“Vegliate per non cadere in tentazione”

Per vegliare Gesù non intendeva dormire, ma essere vigile nel non farsi tentare dal maligno, perché la carne è governata dal maligno, mentre lo spirito essendo soffio di Dio appartiene a Dio e il maligno non lo può possedere. Ma fa capire anche un altro aspetto, che il peccato potrebbe porre lo Spirito in uno stato di "sonno", facendo diventare fortissima la carne, per cui lo Spirito viene schiacciato dalla stessa volontà del soggetto che si arrende al maligno, ecco cosa significava vegliare e dormire; vegliare sta ad indicare fare attenzione, vigilare,  meditare, essere prudenti, etc. Dormire è inteso in senso spirituale, cioè non farsi prendere dai desideri, non farsi tentare.

Molti obbietteranno dicendo che la carne spesso vince sullo spirito, il motivo sta nel fatto che lo Spirito di Dio non vuole far azione di coercizione sulla carne per cui lascia libero l'essere umano nel prendere la sua decisione senza forzatura nessuna, ma quando ha preso la decisione lo Spirito si comporterà seguendo quella decisione. Per cui lo spirito è sempre forte, ma l'essere umano cioè le sue passioni lo rendono debole quindi la carne grida più forte e si impone sullo spirito in modo coercitivo e prepotente. Quindi in un certo senso lo spirito diviene debole e la carne diviene forte, sempre sotto il dominio delle passioni e delle volontà.

sabato 24 marzo 2018

SE IL SEME NON MUORE NON PORTA FRUTTO


Perchè Cristo Gesù ci disse: se il seme non muore non porta frutto?



CEI74 -Bibbia di Gerusalemme

Giovanni 12
24 In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà.

Vediamo di capire cosa sta dicendo Gesù agli apostoli e alle genti.
La parte fondamentale di questo messaggio è il seme o chicco, Gesù non sceglie a caso il grano, ha una sua dimensione ben precisa. Se si comprenderà bene il senso del seme si capirà esattamente cosa sta dicendo Gesù al mondo e si comprenderà il restante della frase.

Ma vediamo di capire bene che dice il testo.

se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”

Le domande che sorgono spontanee sono queste.

  1. È puramente un discorso allegorico?
  2. Come puo un seme morire e portare frutto?
  3. Perché dovrebbe rimanere solo?
  4. Cosa s'intendi per seme e per grano?

No, non è un discorso allegorico, Gesù fa riferimento al seme, in questo caso di grano, ma perché rimane solo e perché deve morire per portare frutto?

Vediamo di capire prima di tutto cos'è un seme da cosa è composto, pare una assurdità invece non è così, Gesù fa riferimento proprio al seme nel suo insieme, e fa ben capire che Egli sa bene come sia fatto un seme, allora secondo quanto la scienza ci insegna un seme è composto da tre strutture il tegumento è la sua parte più esterna coriacea che protegge il suo interno composto da un parenchima cioè tessuto nutritivo, e un embrione che è la parte germinativa del seme. Perchè Yeshua fa questo riferimento al seme, cosa ci vuole far capire e cosa sta parlando in realtà, Cristo sa bene che il seme è formato da tre parti, un anima, che è la parte germinativa del seme, il vero fulcro del seme, quello che da vita ad una nuova creatura, il parenchima che nutre il germoglio che nasce, e il tegumento che protegge tutto.

In pratica Yaueshua ci dice che il seme in questione è composto da queste tre parti e afferma che se un seme non muore non può portare frutto,ma di quale parte del seme sta parlando? Ovviamente del tegumento e del parenchima che è la parte che darà difesa e nutrimento al germoglio al virgulto che spunterà dalla terra, ecco perché dice se il seme non muore non porta frutto, è ovvio, il seme cioè la sua scorza e il suo sostentamento non viene consumato, non potrà mai dar la vita ad un altro se stesso, cioè non potrà mai divenire nuovo albero, nuovo pianta, ovviamente questo discorso ha un parallelismo con l'essere umano, il tegumento è il suo rivestimento esterno cioè l'abito che lo riveste e lo protegge, il parenchima è la sua carne e le sue ossa e il suo sangue che lo reggono e rendono vitale la sua anima. Per cui Yaueshua si riferisce proprio all'essere umano con il discorso del seme, se non si libera delle esteriorità e non consuma il suo corpo la sua anima non potrà mai elevarsi, e non potrà mai spargere la parola di Cristo, quindi non potrà mai portare frutto, cioè non potrà mai diffondere la parola di Cristo e la sua legge. Il seme cioè il corpo e la mente non si annulleranno in Cristo, non potranno ottenere un massimo risultato, non ci sarà l'impianto del seme in altri terreni, in altri luoghi quindi il morire ha un senso relativo non esattamente reale. Muore il suo corpo ma rimane vivo il suo spirito, la sua anima, che cresce e si eleva tanto che i frutti che porterà saranno santi, cioè pieni  di vita. Il seme deve morire, cioè il corpo deve distruggersi per esaltare e far uscire da esso la sua anima che deve germogliate, fiorire e portare frutto.Il seme racchiude in se tutto la forza il futuro frutto, ma esso deve trovare terreno fertile, che altro non è che il mondo, il cuore dell'uomo è dove il seme deve essere seminato e dove il seme deve trovare la sua dimora per dar il frutto sperato, in cuoi induriti pietrosi, difficilmente il seme germoglierà, in cuori aridi arsi dal sole il seme germoglierà ma poi perirà; in cuori ricchi e fertili ed umili facilmente germoglierà, quindi la parola del Signore Nostro Dio è una parola sapiente, giusta e precisa.
Chi si abbevera alla fonte della vita non perirà in eterno.

Perché dovrebbe rimanere solo?

Perché esso rimane in superficie, Yaueshua nasconde nel suo modo di parlare un tassello che non sempre è facile cogliere, con il termine rimanere solo sta ad indicare che rimane in superficie non penetra nella terra, non penetra nell'animo e nel cuore dell'uomo, ma il messaggio rimane superficiale, per cui non attecchisce , non si radica profondamente, non mette una radice forte da poter crescere e dar frutto, per cui poi rimane da solo, cioè privo di sostanza, cresce in modo stentato, senza aver le forze per produrre il frutto pieno di vitalità.

E nella nostra società vi sono molti che sono soli, molti che pensano di aver compreso la parola di Cristo, anche tra il clero stesso, che spesso si sente arrivato e si ferma fin dove pensa di aver compreso, ma sono rimasti alla superficie, senza esser in grado di penetrare quella parola profondamente e portare frutto.


Cosa s'intendi per seme e per grano?

Il seme è tutto sia l'involucro esterno che la parte interna dei dicotiledoni, cioè la parte che poi serve al germoglio per gettare le radici e crescere nella sua fase iniziale, cioè il nutrimento del germoglio.

Per cui Cristo intende per seme solo la parte esteriore del seme stesso, mentre la parte interna è il germoglio che diventa frutto, cioè nuova pianta e quindi s'intende per figlio. la nuova pianta è il figlio che porterà frutto.


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Ho già trattato questo passo, ma ho tralasciato volutamente qualcosa.

Perché ho detto non prendete per voi i miei testi e le mie interpretazioni dei vangeli? Perché quando pubblicherò il testo completo di tutto, troverete degli aspetti inaspettati che cambieranno alcune cose, per cui non pensate di pubblicare pensando che le mie interpretazioni siano finite così, perché per ogni parola c'è molto di più che essa cela e io di proposito non ho detto tutto, conoscendo l'animo umano sempre pronto ad ingannare chiunque ed ad avvantaggiarsi per se stessi.


domenica 18 marzo 2018

IL KATECHON?


Premessa:
Devo ringraziare il mio amico Prof. di fisica e matematica Marco Frigerio per avermi posto una domanda sul kathechon per tanto rispondo pubblicamente al fine che tutti sappiano, almeno il mio pensiero.

Molti pensano che il Kathechon sia un soggetto o un evento o un popolo o un tempo, ma non è ne l'uno ne l'altro, come al solito se non si capisce le intenzioni di chi scrive si possono fare milioni di interpretazioni o congetture che portano sempre fuori strada chi legge, e nelle generazioni future, si continua a perpetrare l'errore. Riporto il testo di Paolo di Tarso e poi vediamo di capire cosa sta scritto perché tutto l'enigma è nello scritto stesso.

Prima di tutto vediamo di capire cosa significa il termine usato da S.Paolo nella seconda lettera ai Tessalonicesi, il Kathechon in greco κατέχον (indica ciò che trattiene o colui che trattiene) è chiaramente indicante un potere che tiene a freno, cioè blocca la manifestazione dell'anticristo e questo basterebbe per capire esattamente a cosa Paolo di Tarso si riferisce.

Ma leggiamo la lettera:

2°Tessalonicesi 2

1 Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore Nostro Gesù Cristo e alla nostra riunione con Lui, 2 di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, né da pretese ispirazioni, né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente.”

Come io stesso ho già scritto, sull'imminenza del ritorno, S.Paolo prima di me ha lo stesso pensiero, facendo capire che l'imminenza non è di quel tempo, ma di un tempo lontano.

3 Nessuno vi inganni in alcun modo!” 
Questa frase è chiara, parla del tempo che Gesù stesso ne parlò agli apostoli, sicuramente questa parte l'ha saputa dagli stessi che gli hanno parlato delle parole stesse di Cristo. “in riferimento ai falsi cristi(maestri) e falsi profeti(veggenti)”


Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia “ 
Prima viene il tempo dell'apostasia, cioè viene la corruzione, l'inganno, e ogni sorta di delitto, peccato portato allo stremo; ma apostasia non s'intende nel mondo quella c'è da sempre, ma nella chiesa è inteso verso la chiesa questo indizio di apostasia, è la chiesa che diviene apostata, non il mondo in se stesso, quindi limita in realtà i soggetti ad un solo soggetto, la chiesa che sta nascendo e che è attuale. E come vediamo in questo tempo, ne vediamo l'apostasia già avanzare e già essere conclamata; a Fatima la Madonna ci fa capire il tempo dell'apostasia, 1960 quando disse "non dopo tale data" doveva essere annunciato il segreto. Perchè da quella data in poi l'apostasia sarebbe stata manifestata CVII, quindi il tempo che S.Paolo parla è proprio quello che riferisce dopo 1960 e questo fa capire un altra cosa, i 100 anni, ma non voglio dire altro.

e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione,”
Dovrà essere rivelato, cioè dovrà qualcuno rivelarlo, cioè annunciarlo al mondo, perché fin a quel momento sarà celato, non è detto che sia celato nell'identità ma come figlio della perdizione, cioè come anticristo.

4 colui che si contrappone e s'innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio.”

Questo passo è chiaro si parla di un soggetto che si farà passare per un idolo delle masse, un salvatore che tenterà di emulare i miracoli di Cristo e sopratutto tenterà di parlare come Cristo, cioè con il uso modo di parlare, al fine ultimo di farsi passare per Cristo, quindi un santo e di essere adorato come un Dio, i potenti si prostreranno a lui.

5 Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, venivo dicendo queste cose?”  
Visto che la lettera è inviata ai Tessalonicesi indica il tra voi cioè Paolo ricorda a questo popolo di essere stato presso di loro e si preoccupa perché costoro non si ricordano che Paolo disse queste cose.

“ 6 E ora sapete ciò che impedisce la sua manifestazione, che avverrà nella sua ora. 7 Il mistero dell'iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene. “

Dice in pratica che in un dato tempo, considerato come "ora", l'iniquo dovrà manifestarsi; il dire è già in atto, non indica che nel tempo di Paolo esso è già in atto, ma parla sempre nell'ora della sua manifestazione.
Ma afferma un altra cosa più importante, fa capire che prima che venga questa manifestazione dell'anticristo, qualcosa o qualcuno dovrà essere eliminato, “tolto di mezzo” Togliere di mezzo potrebbe far pensare ad un omicidio, oppure a togliere qualcosa che è ingombrante e che impedisce la manifestazione definitiva dell'iniquo. Sarà mai un pontefice che può impedire all'anticristo di manifestarsi? No. Deve essere qualcosa che ha un valore ben più grande, che un semplice pontefice che solo un rappresentante e che non ha in se un potere vero e proprio appartenente a lui stesso, per cui si riferisce ad altro, perché l'anticristo deve espletare e apparire con tutto il suo potere soprannaturale per convincere che è Lui che deve essere adorato come un Dio, per cui deve togliere di mezzo, il mezzo del potere di Cristo, cos'è?

8 Solo allora sarà rivelato l'empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all'apparire della sua venuta, l'iniquo, 9 la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri10 e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi.

Satana deve dargli potenza, cioè potere soprannaturale, in pratica lo deve possedere, per cui deve essere tolto di mezzo, il mezzo. Il mezzo che impedisce a Satana di poter manifestare completamente il suo potere soprannaturale senza impedimenti e non è certamente un pontefice è il mezzo, per cui cos'è che deve essere tolto di mezzo? Semplice, il sacrificio, l'atto più alto di tutti nella Chiesa, la quale presenza impedisce di fatto a Satana di esternare ed emanare su questa terra l'intero suo potere, in pratica togliere l'Eucarestia, il tabernacolo, e ogni altra cosa si riferisca al soggetto stesso di Cristo, ma il mezzo è proprio il corpo di Cristo, nel Pane (carne) e nel Vino (Sangue) questo è il Kathechon che Paolo di Tarso sta riferendosi. Quindi quando la chiesa (non solo quella cattolica, ma anche le altre) corrotta da Satana (massoneria, illuminati sette sataniche, lussuria(grande prostituta)danaro e potenti del mondo) rimuoverà il rito sacro, allora si compirà la profezia dell'apocalisse e quanto anche S.Paolo qui ne parla.

Aggiungo un particolare che non ho messo:
 "9 la cui venuta avverrà nella potenza di Satanacon ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri10 e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi."

la cui venuta avverrà nella potenza di Satana," Ci sta dicendo che l'anticristo si manifesterà quando il potere di Satana sarà totale cioè otterrà la sua massima forza, sulleaterra e in un giorno in cui Satana esprimerà la sua potenza. Ora non conosco tutte le festività legate al culto satanico, ma so che un 24 di giungo per il massoni è una data importante, come anche il numero 11 e il 13. Di ciò bisognerebbe far un analisi delle situazione massonica e satanica per sapere quale giorno gli è più congeniale e sicuramente averrà quel giorno.

" ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri," il fatto che dice Menzogneri ci fa capire che non sono veri poteri ma un sorta di trucco. Si definisce menzognero colui che mentisce e che agisce nella menzogna tipo un illusionista, che non mostra l'orgine del suo potere, ma appare avere potere. "e con ogni sorta di empio inganno " e qui riconferma la natura di questi presunti poteri e sottolina un particolare, che fa capire che non sono veri poteri, "per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi." Chi va in rovina?  S'intende coloro che avendo avuto molto, perderanno ogni loro ricchezza, perchè la roivina colpisce chi ha, non chi non ha; e dice anche il perchè costoro non saranno salvi. "perché non hanno accolto l'amore della verità " non hanno acccolto la verità che è Cristo, quindi chi non accoligerà Cristo e la sua legge, non potrà essere salvato, questo è il senso.Quindi senza la verità non si può capire dove si celano gli inganni e l'uomo non vedrà il manifestarsi dell'empio, perchè il potere di Satana lo renderà cieco. Accogliere la verità significa farla propria.



11 E per questo Dio invia loro una potenza d'inganno perché essi credano alla menzogna 12 e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all'iniquità.”

Altra conferma dello stesso discorso.  
In questo pezzo, si legge che Dio consente che l'iniquità faccia il suo corso, ma questo bisogna dire che è fatto perché Lui stesso non si accontenterà delle briciole vuole le primizie, per questo parla di verità, per cui lascia fare al maligno che sarà libero di agire, Dio deve testare chi è degno da chi non è degno.


"13 Noi però dobbiamo rendere sempre grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, attraverso l'opera santificatrice dello Spirito e la fede nella verità, 14 chiamandovi a questo con il nostro vangelo, per il possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo."

Con Nostro vangelo intendeva quello che Cristo ha suscitato in loro.

"15 Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra parola come dalla nostra lettera. "

216 E lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, 17 conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene."

In questo ultimo passo, Paolo conferma che Gesù è la stessa persona del Padre, curiosamente a quanto gli stessi apostoli non compresero.
Si capisce che questo testo è stato scritto per volontà di Paolo su un ricordo precedente e su dichiarazione che Egli stesso aveva già fatto in passato proprio sugli stessi argomenti, lo dice chiaramente nella prima parte dello stesso, come lo fa capire in quest'ultima, con queste due espressioni.

Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, venivo dicendo queste cose?” Paolo dice a costoro che lui li avrebbe già fatti precedentemente questi discorsi, quindi il testo non è “profetico in quel momento”, ma un ricordo di quanto Lui stesso afferma di aver già fatto.

una consolazione eterna e una buona speranza, 17 conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene” 

Questo non è un parlare di tipo soprannaturale, ma una preghiera e una benedizione verso questo popolo.

Non è un testo derivato da dettatura soprannaturale, ma è un suo ricordare a questo popolo questo particolare, forse voleva mettere per iscritto questa cosa, che l'aveva già esternata.
Potrebbe essere un testo, non derivato da un pensiero soprannaturale, ma da una riflessione di discorsi fatti penso dagli stessi Apostoli, come se avesse raccolto delle infomazioni e poi elaborate secondo il suo pensare.
Oltretutto l'anticristo non potrebbe mai sedersi sul trono con dietro il Santissimo Tabernacolo dove sono racchiuse le specie sacre, per cui ovviamente togliere queste è non necessario, ma vitale. Certamente la presenza di un pontefice, che ancora è pontefice e che in qualche modo frena alcune cose, potrebbe in qualche modo impedire che il katechon venga rimosso.

In sintesi, il katechon è in realtà in riferimento al potere che Gesù esercita su questa terra al fine ultimo di trattenere il potere totale malefico di Satana per impedire la manifestazione dell'anticristo, quindi togliendo l'eucarestia si permetterà all'anticristo di emergere e manifestare il suo potere, è anche ovvio che sia così.


Se il Katechon fosse veramente BXVI come qualcuno sostiene, allora la S. Eucarestia perderebbe potere, mentre è solo Dio che ha il vero potere e ogni sacerdote, vescovo o Papa attinge da Essa il suo potere. Per cui il katechon non è un papa, ma la S.Sma Eucarestia stessa, che tolta di mezzo, potrà attuare il manifestarsi dell'anticristo.

Importante!

Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!