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domenica 18 febbraio 2018

I SOPRANNOMI DATI DA GESÙ AGLI APOSTOLI.


Boanerghes-Cefa.


Sappiamo che Gesù Nostro Signore e Dio, ama dar ad alcuni apostoli dei soprannomi, ma per quale ragione li conferisce? Cosa indicano?

Da quello che  a noi è pervenuto o che la chiesa ci ha reso noto, pare che solo pochi tra gli apostoli ebbero da gesù dei soprannomi, parlo dei fratelli Giacomo e Giovanni definiti da Gesù con la parola Boanerghes che significa i figli del tuono. Mentre Simone di Giovanni o Giona, poi detto Pietro, lo soprannominò Cefa che significava sasso oggi poi tradotto per altra ragioni in pietra. Ma perchè Gesù nostro Signore e Dio da soprannomi così curiosi e particolari, perchè poi questa differenza tra gli apostoli? 

Il sasso ha come caratteristiche è una piccola pietra, spesso arrotondata dall'azione dell'acqua o dell'aria o della sabbia o di tutti assieme, un sasso essendo una piccola pietra si può rompere più facilmente ed è spesso incoerente, solitamente un sasso non permette l'inciampo perchè di dimensioni troppo piccole, però risulta essere fragile, che sotto un peso maggiore può diventare sabbia, ma il sasso rientra nella produzione dei cementi come materiale inerte. questo fa capire che carattere doveva avere colui che gli è stato dato questo genere di soprannome. Il sasso è duro, ma meno resistente di una pietra, è piccolo per cui rappresenta l'umiltà, la semplicità, ma anche l'incapacità di divenire una pietra, un sasso ha sotto di se la sabbia, cioè le genti, mentre la pietra che è molto più grande controlla i regni, la pietra può essere grande come una montagna o anche un meteorite. Il sasso rappresenta anche la durezza del pensiero che fatica a piegarsi la caparbietà, una certa resistenza, il fatto stesso di essere spesso smussato sta ad indicare una ha certa abilità ad essere sfuggente e a  sfuggire e a rotolare se è il caso, contrariamente ad una pietra che è molto più ferma e stabile, ne ad una roccia, che è ben piantata. Un sasso può essere spostato, con facilità quindi può anche cambiate il suo percorso di vita, per volontà indiretta, cioè spostato da altri, come disse Gesù a Pietro "quando sarai vecchio ti cingeranno le vesti e ti condurranno dove tu noi vuoi", mentre la pietra è già più difficile. Il sasso è anche simbolo di limitatezza dovuta alla sua dimensione; il sasso non può diventare testata d'angolo, ma può solo diventare parte del muro, di sassi ve ne sono di tanti tipi, i più comuni sono calcarei, ma ce ne sono anche di granito, e questo fa capire il carattere dei vari pontefici che si sarebbero susseguiti, generalmente il sasso di calcare, il più conosciuto è poroso, quindi capace di assorbire acqua e altri sali, può essere colorato, quindi prender anche altri colori che stanno ad indicare una mutevolezza di pensieri.Un sasso però può anche sgretolarsi, non è così resistente e quindi sotto un certo aspetto, tradire ci ha riposto in te, la sua fiducia. etc. da qui si capisce perchè Gesù diede a Simone di Giona, detto Pietro questo soprannome perchè descriveva già la sua funzione.

Mentre Boanerghes ha un soprannome dire celestiale, soprannaturale, che appartiene al cielo e ciò significa figlio del cielo che tuona, cioè in parole povere colui che porta la voce di Dio, o anche detto Verbo di Dio, in pratica Gesù vuole dar questo  soprannome ai due Fratelli perchè ha dato a loro un compito di comunicare con il verbo di Dio, le verità di Dio, di essere usati da Dio come messaggeri della sua potenza e Gloria. Infatti Giovanni più di ogni altro apostolo è considerato il messaggero celeste tanto che Dio gli spiega e mostra la sua gloria e potenza. Il termine tuono sta ad indicare una voce, forte e potente paragonabile ad un tuono, quindi roboante e tonante; descrivono la voce di Dio come fragore di grandi acque, questo fa capire la sua potenza, cioè simile a molti tuoni. Il termine figlio sta ad indicare ad un soggetto che appartiene alla medesima consanguineità, cioè nella medesima parentela, stirpe.IL tuono è la conseguenza della saetta, questo significa che prima veniva la luce, cioè fulmine o Spirito Santo e poi la sua parola, verbo di Dio, nel tuono. Il tuono indica certezza, sicurezza di quanto afferma, veridicità delle cose di Dio.

Quindi la differenza tra Boanerghes e Cefa è sostanziale, uno è/e proviene dal cielo, mentre l'altro proviene dalla terra, Uno è grande nelle grazie di Dio, nel vedere la sua gloria e magnificenza e la soprannaturalità, l'altro, Cefa è piccolo e legato all'aspetto più delle miseria e dell'umiltà e della materialità del mondo. Ma perchè Cristo non ha soprannominato anche Pietro Boanerghes?
Lo comprendiamo da alcuni eventi che vengono poi nella narrazione evangelica, Gesù non da a caso questi soprannomi, c'è un fine, uno scopo preciso e una conseguenza nella vita di entrambi gli apostoli, solo pietro si comporterà come un sasso, come un qualcosa che si può frantumare sotto il peso delle sue azioni e del mondo, mentre Giovanni è legato fortemente alla manifestazione diretta di Dio, non per nulla è anche preferito da Cristo stesso, più di ogni altro apostolo, tanto che lo stesso pietro poi dopo la resurrezione di Cristo, dimostra verso il maestro gelosia nei confronti di quel apostolo tanto da chiedere a Gesù "ma cosa ne devo fare di lui?" Quindi i due soprannomi descrivono chiaramente due poli all'interno dei quali ci sono tutti i 12 apostoli, potremo dire i due poli estremi tra loro, uno totalmente legato alla materia del mondo, Cefa e l'altro alla soprannaturalità Boanerghes.

Come per dire nella chiesa futura esisteranno entrambi, ed esisteranno tutto quello che c'è tra l'uno e l'altro.

Qualcuno potrebbe chiedersi perchè Nostro Signore ha scelto un Simone di Giovanni, Cefa rispetto ad un Giovanni Boanerghes, per essere capo della chiesa?

Guardando le azioni dell'uno e dell'altro sembrerebbe più adatto Giovanni a capo della chiesa che non Simone di Giovanni poi detto Pietro, perchè è certamente vero che l'apostolo Giovanni, mai tradì Gesù, ma si oppose ad esso, mai fece nulla per dispiacere al maestro e Dio, arrivando a rischiare la sua vita per stargli vicino, anche sotto la croce e ad aver l'onore di essere figlio adottivo della stessa Madre di Cristo, mentre come sappiamo Pietro, face anche delle azioni, non proprio idilliache che potrebbero aver segnato la scelta, ma da quello che la Chiesa ci propone a credere, pare che la scelta di Gesù sia caduta su Pietro, anche se come ho dimostrato in altre parti, le parole di Gesù sulla primarietà degli apostoli fin dall'inizio erano precise, nessuno era primo, perchè innanzi a Cristo era tutti pari, non esisteva un primo. La cosa molto strana è che Cristo cambiò improvvisamente idea ed elesse un Pietro a primo apostolo, ma allora vi era da chiedersi, perchè aveva bisogno di altri 10 se aveva già due campioni? Ma questo è un altro discorso.

Quindi Gesù nostro Signore e Dio, conferisce ad ogni apostolo un nome nuovo, che identifica la sua missione, il suo ruolo, e che descrive anche il tipo di spirito che abita in lui, comprese e caratteristiche caratteriali del soggetto(apostolo)  certo in questo modo Gesù da un indicazione precisa, ai futuri vescovi quella che ognuno di questi eletti da altri, dovevano cambiare il loro nome, e attribuirne uno nuovo, ma non un nome d'uomo, ma un nome che indicasse le prerogative di quell'uomo nuovo, il suo disegno cioè il suo mandato. Per cui in questo si capisce che Pietro divenne Cefa perchè sarebbe stato costruttore ed averebbe edificato una chiesa, quella del Signore. mentre Giovanni, doveva essere l'ispiratore e quindi comunicava a Pietro, la parola di Dio, questo è il vero senso della questione, Pietro doveva edificare fisicamente la chiesa, posta sulla roccia di Cristo, e Giovanni doveva comunicare correttamente il vero pensiero di Dio, per i tempi futuri, fino alla fine dei tempi. Pietro il piccolo sasso, che doveva rimanere piantato sulla roccia che è Cristo.-Dio e Giovanni doveva portare alla chiesa la parola santa di Dio.

Quindi Pietro, per Cristo era l'edificatore fisico della chiesa, mentre Giovanni era l'edificatore spirituale delle chiesa. 

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Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!