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domenica 16 novembre 2014

LA POTENZA DI DIO SI MANIFESTA NEI PICCOLI





 LA POTENZA DI DIO SI MANIFESTA NEI PICCOLI

Prima di tutto chi sono i piccoli, esso non sono solo i bambini, ma anche coloro che sono ignoranti, o poco istruiti, anche coloro che hanno poco spirito, anche coloro che essendo grandi ma non hanno conosciuto Cristo, i poveri, gli indifesi, i bisognosi e non ultimi i peccatori, ma i piccoli sono anche gli umili.

Mt 18,1-11 - Chi è il più grande nel regno.

1In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». 2Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro 3e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. 4Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli.  5E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.6Chi invece scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare.  7Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale viene lo scandalo!8Se la tua mano o il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, anziché con due mani o due piedi essere gettato nel fuoco eterno.  9E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna del fuoco.10Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. 11[..]»


 «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».   

E' il più piccolo! cioè il più umile chi non si erge e chi non si esalta, e chi può essere così umile e così grande al tempo stesso, se non il Padre Eterno, il Figlio Suo lo Spirito Santo e la Vergine immacolata...  l'affermazione di Gesù non riguarda solo gli esseri umani ma tutti coloro che sono nel Regno dei cieli.... per noi il più piccolo, è l'innocente, il povero, l'umile, il saggio, ecc... tutto ha un grado, un livello, si sale sempre più in alto e più si sale e più si trovano anime umili, candide, pure, sfolgoranti, piene d'amore. 

"In verità io vi dico, se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli."  

 .....meditate ..... diventare come bambini significa diventare candidi, puri, abbandonare il peccato... donarsi a Dio ma non solo nell'essere ottimi sacerdoti, ma anche buoni padri e madri  di famiglia per dare al mondo santi figli. 

"E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me."
Perché Gesù che è Dio, figlio del Padre Celeste, abita nei più piccoli, negli umili. nei candidi, nei puri di cuore....

"Chi invece scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare." 

Questa frase è particolare perché è condiziona....dal crede in Gesù.... e dice "che credono in me" questa parte è curiosa, perché indica che ci potrebbero essere dei bambini o degli adulti che pur essendo umili, candidi, miti, ecc non credono in Lui.... quindi Gesù condiziona il suo comando solo per coloro che credono in lui, gli altri non otterranno nulla.  Se scandalizzate (pedofili, prostituzione, riti satanici, ecc)queste esseri umani, che sono a me devote, vi conviene uccidervi prima che io faccia la mia sentenza, questo è il senso vero dell'espressione, perché significa che non otterrete misericordia. Per questa ragione, si battezzano i bambini piccoli, appena nati, perché così facendo se ad essi accaddese un dramma, in funzione del fatto che i genitori li hanno battezzati, per la loro fede, essi salveranno... Però Lo scandalizzare i piccoli non è inteso solo per i soggetti cristiani,  ma per tutti anche i non cristiani, nel senso che i soprusi che si fanno verso questi anche se non dovessero credere, sarebbero considerati da Dio sempre reati... quindi passibili della stessa sorte. 

"Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale viene lo scandalo!"

Lo scandalo esiste lo dice e lo fa capire, ma fin tanto che esso, rimane rinchiuso nell'ambito personale e non viene posto pubblicamente esposto alla gogna del popolo, esso non verrà considerato uno scandalo. Quindi guai a coloro che fanno scandalo verso chiunque...

"Se la tua mano o il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, anziché con due mani o due piedi essere gettato nel fuoco eterno. ""
Non è la mano o il piede che reca scandalo, ma semmai la coscienza, la mancanza di valori, della morale, dell'etica, dell'onesta ecc, che fa scandalo, dice allontanalo da te, cioè fuggi il peccato, allontana chi ti propone il peccato, staccati da esso, e riufiutalo, gettalo via. E' meglio entrare nel regno dei cieli come uno storpio anziché perdere la vita eterna. Cioè è meglio per te essere privo di qualsiasi benessere materiale, anziché perdere il bene più grande della esistenza...  In pratica tutto sta nella volontà, nel opporsi fermamente alla tirannia di satana, ma anche ai desideri smodati dell'essere umano. 

"""E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna del fuoco.""

Per occhio intende che tu sei un guardone, uno che mira solo a vedere cose scandalose, quindi un soggetto bramoso di sensualità, sessualità e perversione, in sostanza malizioso, uno che cerca sempre una soddisfazione fisica, quindi ti dice meglio che tu sia cieco, anziché terminare i tuoi giorni nella geenna ... 

""""Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. """

Questa frase è particolare, qualcuno si chiederà per quale ragione pone alla pari i piccoli con gli angeli, quale relazione c'è tra i due? 

Dice volete sempre bene ai piccoli, non solo bambini e non disprezzate mai costoro, non trattateli con sufficienza e non allontanateli da voi, come derelitti, come oggetti  senza valore da evitare come la peste e non persone  umane da amare.  Dice che gli angeli in rifermento ai custodi di costoro, sono sempre in contemplazione del volto di Dio, quindi ci stà dicendo che Dio vede mediante loro, quello che il mondo fa a loro e quindi Dio giudica sempre l'operato di chiunque muova qualsiasi azione verso costoro... questo è quello che intende dire, gli angeli di costoro  stando in contemplazione del Padre Celeste Esso vede attraverso gli occhi degli angeli, e mediante quelli dei bambini, in sostanza guardare in faccia uno di questi piccoli è come guardare Dio, cioè significa che mediante questi piccoli e candidi esseri ci si trova innanzi alla presenza del Padre Eterno. 

In poche parole il bambino candido, puro, immacolato, è lo specchio di Dio e mediante esso, Dio ti guarda. 

Questo dovrebbe essere un monito e un motivo di amare di più i piccoli. 

E la stessa cosa avviene con Gesù quando esso dice, chi vede me vede il Padre, significa che Gesù ha sempre innanzi a se il Padre e chi ha la fortuna di guardarlo in volto, il Padre lo vede... di conseguenza l'essere umano vede il Padre, come per i bambini, Gesù funge da tramite, oltre che essere lui stesso Dio. 

lunedì 10 novembre 2014

IL TEMPIO DI DIO

IL TEMPIO DI DIO

Vangelo secondo Giovanni.( 2,13-22)
Si avvicinava la pasqua dei giudei e Gesù salì a Gerusalemme.”
La descrizione del racconto ci mostra un Gesù, che si adira contro chi fa della casa del Padre suo una spelonca di ladri, truffatori, imbroglioni, dove il danaro diviene merce di scambio per lucrare le grazie ed arricchirsi. Proprio come avviene oggi in tanti luoghi sacri, dove assieme al sacro vi è anche mammona. L’uso della forza per Gesù è lecito quando si deve difendere quello che è il cuore della fede, anche con le armi, anche se una frusta non sarebbe proprio un arma mortale, ma sicuramente è un arma che può ferire.  Un parallelismo lo troviamo quando S. Michele e le legioni celesti devono difendere con la forza Dio stesso. In questo suo modo di fare Gesù si vede un aspetto da guerriero, che dimostra il suo grande amore verso il Padre Suo Celeste ed ammonisce dicendo : “ non fate della casa del Padre mio, un mercato” . quindi è inorridito, di come gli Ebrei trattano il Padre Suo.
Gesù però non parla solo del tempio fisico in terra del Padre Suo, di cui bisogna aver massimo rispetto.  Ma fa un rifermento ad un altro tempio che è Egli stesso, con le parole :” Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere.”   E fa capire che questo nuovo tempio non sarà un tempio di pietre ma di spirito, che verrà racchiuso in un corpo, quindi quando si assume in noi il corpo e sangue di Cristo il nostro corpo umano diventa suo tempio, Gesù costruisce in noi il suo tempio santo. Quindi come egli rimprovera gli ebrei di trattare male il tempio del Padre Suo, così egli farà verso coloro che tratteranno male il tempio di Dio che sta nei loro corpi, mediante il Figlio.
Il riferimento al suo martirio era chiaro, nel “distruggete”, non era un invito ad ucciderlo, ma un anticipazione di quello che gli avrebbero fatto, ha in sostanza ha predetto la sua morte e resurrezione. La parte più sconvolgente del racconto di Giovanni è l’ammissione degli apostoli che loro non credevano veramente fino in fondo in Gesù, era insicuri, avevano dubbi, perplessità per queste ragioni si rendono conto e credono, solo dopo la sua morte e resurrezione, perché la scrittura combaciava esattamente con quello che Gesù disse e fece.
Solo per questa ragione hanno creduto in Gesù, ecco allora spiegato perché Gesù in alcuni tratti dei vangeli è come rammaricato, rattristato che i discepoli non comprendono e poco gli credono;   alle volte è anche stanco di tutto quello che accade e vorrebbe quasi andarsene, e nelle parole : “Fino a quando vi sopporterò!”. Anche se in alcuni tratti alcuni di questi apostoli esternano, un profondo riconoscimento dell’identità di Gesù, anche in ciò, Gesù esprime che non sono loro a credere, ma è lo spirito che gli rivela chi è Gesù, come nel caso di Pietro, che Gesù stesso gli dice “non sei tu per tua volontà che hai affermato queste cose, ma lo spirito che te le ha rivelate”, questo fa capire che non erano loro che avevano riconosciuto realmente Gesù, ma era lo spirito che glielo rivelava, affinché essi credessero e che dassero testimonianza. Ma poi nella realtà continuavano ad avere i loro dubbi, infatti se Pietro veramente avesse creduto in Gesù, non lo avrebbe tradito. E questa frase del passo di Giovanni “ i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto queste cose, e credettero” non sarebbe stata dichiarata se gli apostoli fossero stati credenti da sempre …
Questo racconto cosa ci fa capire in definitiva che spesso e volentieri l’uomo è incredulo, soprattutto chi vuole seguire Gesù, si pone sulla sua strada, e desidera divenire uno dei suoi, proprio costoro sono i più scettici, solo quando avranno le prove tangibili che Gesù è vero Dio allora crederanno, altrimenti rimangono sempre con due piedi in due scarpe.

Questo è un messaggio diretto non tanto ai laici quanto diretto alla chiesa.  Infatti in altro passo Gesù fa capire che è più facile trovare in un appartenente del popolo una persona veramente credente che non in uno dei suoi. Quando il Gesù ci racconta il fatto del Centurione e quello dell’Emorroissa, egli ci spiega come questi due individui, si comportino similmente, entrambi credono senza vedere, credono cecamente in Gesù, credono e sanno di aver già ottenuto, non si pongono domande, sarà vero o no, non sono dubbiosi, credono di più degli apostoli, ed infatti Gesù fa notare agli apostoli questo fatto. E dice loro che questi soggetti hanno vera fede, per la quale essi ottengono subito la grazia.  In questo discorso Gesù fa capire che la chiesa futura sarà una chiesa di scettici, di persone che dovranno toccare con mano per credere, mentre il qualcuno nel popolo sarà addirittura meglio di loro. 

Importante!

Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!